Non tutti possono coltivare senza problemi il primo ortaggio primaverile, ovvero i ravanelli, anche se questa coltura è senza pretese.
Occorre comunque una certa abilità ed esperienza agricola, altrimenti l’ortaggio rischia di diventare stantio o di diventare secco, goffo, ma con cime rigogliose e ricciute.
A proposito, i giardinieri affermano che queste stesse cime non sono molto inferiori alle radici in termini di proprietà nutritive. Tuttavia, per coloro che sono abituati a mangiare frutta rossastra e non verdure succose, sarà utile conoscere due cose importanti.
Primo: il momento della semina
Questa è la cosa più importante, perché sono gli incauti residenti estivi che coltivano ravanelli duri e amari. Puoi iniziare 7-10 giorni dopo lo scioglimento della neve. Anche prima non ha senso.
Secondo: l’alimentazione
Il terreno acido è il principale nemico delle colture ortofrutticole. Se il terreno è acido, in autunno aggiungi cenere di legno e humus. I fertilizzanti minerali devono essere applicati rigorosamente in conformità con il dosaggio.
Successivamente non sono necessarie altre azioni oltre all’irrigazione.
Nel dettaglio, il processo di coltivazione dei ravanelli si presenta così:
1) preparare il terreno: scavare, rimuovere pietre, erbacce e altri detriti;
2) lasciare il letto per un paio di giorni; molte persone lo coprono con agrofibra in modo che il terreno si scaldi e non si secchi;
3) realizzare quindi dei solchi per la semina (profondi non più di 1 cm), compattando il terreno in modo che i germogli salgano;
4) l’intervallo tra i semi è lasciato 1,5-2 cm.
Dopodiché non resta che monitorare le piantine, diradare le piantagioni se necessario e allentare il terreno tra le file.