I termini “cactus” e “succulente” non sono intercambiabili.
Innanzitutto, brevemente sulle caratteristiche inerenti a ciascuna di queste piante.
Quindi, le piante grasse sono piante che immagazzinano acqua nei loro steli, radici e foglie. Tra questi figurano, tra gli altri, l’aloe, il sedum, l’haworthia e… i cactus!
Sì, sì, tutti i cactus, poiché possono accumulare acqua, possono essere chiamati piante grasse, ma non tutte le piante grasse sono chiamate cactus.
Affinché una succulenta possa essere classificata come cactus, non deve avere spine, come molti pensano, ma areole: piccoli e rotondi “tumuli” di carne nel punto in cui crescono le spine.
A proposito, la presenza di areole è il segno principale, ma non l’unico, che si tratta di un cactus.
Affinché una pianta possa essere classificata come cactus con una precisione del 100%, deve essere una dicotiledone, avere un’ovaia inferiore del frutto e il frutto stesso deve essere una bacca.