Una definizione che è stata ampiamente utilizzata negli ultimi anni per descrivere una persona cattiva è tossica. Nel 2018, infatti, il dizionario di Oxford ha giudicato la parola “tossico” la parola più utilizzata dell’anno.
Una persona tossica può essere trovata ovunque. Può essere una persona della nostra azienda, un insegnante a scuola, un datore di lavoro e così via. Tuttavia, mentre possiamo giudicare più facilmente qualcuno come tossico, riusciamo a individuare i nostri comportamenti tossici?
Innanzitutto diciamo che una persona tossica è definita come qualcuno che adotta comportamenti dannosi. Può anche essere definito immorale, morboso, pervertito o malvagio, ma queste parole sono molto assolute e per nulla “elastiche” nella loro definizione.
Ha la tendenza a risentirsi e deludere gli altri, causando malfunzionamenti nelle relazioni e causando danni emotivi o psicologici a coloro che lo hanno nella loro vita. Questi comportamenti sono indicatori di traumi irrisolti, o semplicemente di una personalità che dirotta lo stato energetico di altre persone per la gratificazione personale.
Ma c’è una differenza tra essere tossici e comportarsi in modo tossico. Nel primo caso dà piacere all’altra persona quando si comporta in modo tossico, mentre nel secondo caso la persona non se ne accorge nemmeno.La buona notizia è che, se appartieni alla seconda categoria, osservando alcune abitudini e il feedback di chi ti circonda, puoi migliorare il tuo comportamento Di seguito ti mostriamo i segnali che mostrano se sei una persona tossica.
Entri in conflitto in modo indiretto
Un conflitto è una condizione scomoda. Non vuoi confrontarti e parlare, quindi escogiti modi per superarlo.
Ma se si “cammina” attorno a una discussione e poi si usano allusioni che feriscono, offendono o sorprendono, non si fa altro che amplificare il problema e trasformare un singolo conflitto in una questione più grande.
Non importa quanto siano logiche le tue argomentazioni o quanto tu possa essere turbato, l’aggressività passiva è un comportamento doloroso e molto tossico e non aiuta nessuno.
Tutto ti sembra competizione
Se rispondi all’esperienza difficile di qualcuno dicendo che hai vissuto qualcosa di simile, questo dimostra compassione. Ma se rispondi che ho mangiato di peggio, allora è concorrenza.
Sebbene alcune condizioni possano essere oggettivamente più difficili di altre, il dolore non è competitivo. Indipendentemente dallo stile di vita e dalle circostanze, il dolore è dolore. Dimostrare di essere sopravvissuto a situazioni peggiori e presentarsi come “quello forte” è irrispettoso nei confronti dell’altra persona e la ferisci.
Trasformi tutto in uno scherzo
E davvero, non tutte le ore sono uguali. Tutti abbiamo conosciuto qualcuno che alla fine di ogni frase, anche di un insulto, mette la frase: “Ahah, stavo solo scherzando”. È fondamentalmente un modo per fuggire dalle situazioni e coprire le proprie ferite, con “umorismo”.
Trai piacere dal dramma
Per quanto odiamo ammetterlo, una parte di noi potrebbe godere dell’attenzione del dramma e della conseguente pietà che ne consegue. Un segno che ti piace l’attenzione che deriva dal tuo dramma è che chiedi soluzioni solo per abbatterle.
È un modo per avviare una conversazione con qualcun altro, attirare la sua attenzione e cura e convincerti che hai bisogno di aiuto, senza mai risolvere il tuo problema. Questa negatività, da un momento all’altro, può diventare insopportabile per chi ti circonda.
Vuoi “aggiustare” tutto e tutti
Ce ne sono parecchi che hanno la sindrome del salvatore. Se sei uno di loro, probabilmente in giovane età ti sei trovato in situazioni dalle quali hai dovuto fuggire e affrontare. Per questo motivo, attiri ancora oggi situazioni che senti di dover risolvere.
Tuttavia, devi capire che le altre persone non sono il tuo progetto e che, anche se puoi fornire una buona soluzione, la scelta spetta alla persona che vive la situazione.
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