Cosa suggerisce un nuovo studio clinico.
La dieta chetogenica può aiutare stabilizzazione del cervello alle persone che vivono con malattie mentali come schizofrenia o disturbo bipolare, suggerisce uno studio pilota condotto da ricercatori della Stanford Medicine in collaborazione con ricercatori dell’Università del Michigan, dell’Università della California, di San Francisco e della Duke University, e pubblicato su Psychiatry Research.
Per le persone che vivono con gravi malattie mentali come la schizofrenia o il disturbo bipolare, il trattamento standard con farmaci antipsicotici aiuta a regolare la chimica del cervello, ma spesso causa effetti collaterali metabolici come la resistenza all’insulina e l’obesità che sono abbastanza fastidiosi da indurre molti pazienti a interrompere l’assunzione dei farmaci.
Il nuovo studio ha scoperto che una dieta chetogenica non solo ha ripristinato la salute metabolica in questi pazienti mentre continuavano a prendere i farmaci, ma ha ulteriormente migliorato le loro condizioni psichiatriche, evidenziando che un intervento nutrizionale può essere un potente aiuto nel trattamento delle malattie mentali. Un precedente studio clinico condotto dalla James Cook University ha tentato di fornire un trattamento più efficace per i disturbi mentali, utilizzando come base il cambiamento del principale combustibile del corpo umano: il glucosio. Lo studio si basava sul fatto che quando il glucosio contenuto nei carboidrati non è più la principale fonte di combustibile, il corpo scompone il grasso nel fegato per produrre chetoni per produrre energia. Quindi, con la dieta cheto, il corpo cambia il suo metabolismo per scomporre il grasso.
Per il presente studio, sono stati seguiti 21 partecipanti adulti a cui era stata diagnosticata schizofrenia o disturbo bipolare, che stavano assumendo farmaci antipsicotici e presentavano un’anomalia metabolica come aumento di peso, resistenza all’insulina, ipertrigliceridemia, dislipidemia o ridotta tolleranza al glucosio. Ai partecipanti è stato chiesto di seguire una dieta chetogenica, con circa il 10% delle calorie provenienti dai carboidrati, il 30% dalle proteine e il 60% dai grassi. Non è stato detto loro di contare le calorie. Il gruppo di ricerca ha poi monitorato il modo in cui i partecipanti hanno seguito la dieta attraverso misurazioni settimanali dei livelli di chetoni nel sangue. Alla fine dello studio, 14 pazienti erano completamente aderenti (seguivano correttamente la dieta Keto), sei erano semi-aderenti e solo uno non aderente. I partecipanti sono stati sottoposti a una serie di valutazioni psichiatriche e metaboliche durante lo studio.
Prima dello studio, il 29% dei partecipanti soddisfaceva i criteri per la sindrome metabolica, definita come presenza di almeno tre delle cinque condizioni: obesità addominale, trigliceridi elevati, colesterolo HDL basso, pressione sanguigna elevata e livelli elevati di glucosio a digiuno. Dopo quattro mesi di dieta chetogenica, nessuno dei partecipanti non aveva la sindrome metabolica.
In media, partecipanti perso il 10% del loro peso corporeo, avevano ridotto la circonferenza della vita dell’11% e avevano pressione sanguigna, indice di massa corporea, trigliceridi, livelli di zucchero nel sangue e resistenza all’insulina più bassi. Anche i benefici psichiatrici furono impressionanti. In media, i partecipanti sono migliorati di 31% sulla valutazione della malattia mentale di uno psichiatra nota come Clinical Global Impressions Scale, con tre quarti del gruppo che mostravano un miglioramento clinicamente significativo. Nel complesso, i partecipanti hanno anche riferito un sonno migliore e una maggiore soddisfazione di vita. I ricercatori ipotizzano che proprio come una dieta chetogenica migliora il resto del metabolismo del corpo, migliora anche il metabolismo cerebrale.
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