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I documenti rivelano: se dovesse scoppiare una guerra nucleare, questa città sarà la prima a prenderla

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Documenti recentemente declassificati del governo degli Stati Uniti forniscono una visione inquietante del potenziale scenario di una guerra nucleare sul suolo americano. Le informazioni pubblicate dal portale TN.cz con riferimento a diverse fonti internazionali si basano sulle analisi di scienziati, esperti militari, consiglieri presidenziali e membri dei servizi segreti.

Prima città nel Consiglio: Washington DC

L’analisi mostra che un ipotetico attacco inizierebbe probabilmente con una bomba termonucleare con una potenza di un megatone, che è sessanta volte superiore alla potenza della bomba sganciata su Hiroshima. L’obiettivo sarebbe Washington DC, la capitale degli Stati Uniti. Le conseguenze sarebbero catastrofiche, con i residenti nelle vicinanze che assisterebbero ad una scena incredibile in cui la temperatura nel luogo dell’esplosione raggiungerebbe fino a 80 milioni di gradi Celsius.

Conseguenze devastanti

La palla di fuoco risultante farebbe letteralmente “evaporare” tutto ciò che si trova nelle sue vicinanze e l’area metropolitana di Washington, con una popolazione di oltre sei milioni di persone, verrebbe completamente distrutta. La maggior parte dei residenti sarebbe morta e i sopravvissuti avrebbero dovuto affrontare gravi ustioni e altre lesioni a causa dell’onda d’urto. Le comunicazioni e l’elettronica verrebbero distrutte da un impulso elettromagnetico, rendendo impossibile qualsiasi evacuazione.

Scenario di distruzione totale

Uno studio del 1969 stimava che gli Stati Uniti potrebbero essere colpiti da armi nucleari con una potenza totale fino a 6.559 megatoni, puntate contro basi militari e grandi città. Come risultato di un simile attacco, circa 150 milioni di persone su una popolazione totale di 240 milioni morirebbero sul posto. Altre decine di milioni subirebbero gravi lesioni.

La minaccia dell’inverno nucleare

Una ricerca del 1982 attira l’attenzione sulla possibilità di un inverno nucleare, quando il materiale espulso nell’atmosfera causerebbe l’ombra del Sole e una diminuzione della temperatura di dieci gradi Celsius a lungo termine. Questo fenomeno avrebbe conseguenze devastanti per l’ambiente e l’approvvigionamento alimentare.

Rischi attuali

Sebbene il numero delle armi nucleari sia diminuito a partire dagli anni ’80, gli studi attuali mettono in guardia da scenari ancora peggiori. Le stime dell’University College di Londra indicano la possibilità che una guerra nucleare globale potrebbe causare la morte di 360 milioni di persone ed entro due anni quasi 5,3 miliardi di persone potrebbero morire di fame.

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Giannini
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