Il contadino geto-daco che divenne imperatore di Roma. La storia del pastore che ha scritto la storia. Che grande piano aveva
Un ex imperatore di Roma era un contadino geto-daco di nome Galerio, che riuscì a ottenere il potere su uno dei più grandi imperi dell’epoca. A quel tempo nessuno si aspettava che questo giovane diventasse mai imperatore. Proveniva da una famiglia povera, suo padre era lui stesso un contadino. Galerio era un semplice pastore, scrive
Foto dell’imperatore romano Galerio: Wikipedia
Galerio era un semplice pastore
Galerio aveva origini daciche poiché sua madre, Romula, morì nel 245 d.C. Danubio, in Mesia per sfuggire all’invasione delle carpe, secondo l’autore latino Lattanzio nel “De mortibus persecutorum”. “Una barbarie nativa e una ferocia estranea al sangue romano ribollivano in questa bestia selvaggia; e la cosa non sorprende, perché sua madre nacque al di là del Danubio e fu costretta da un’incursione dei Carpi ad attraversare il fiume e cercare rifugio nella Nuova Dacia“, scrive Lattanzio.
Come si avvicinò agli imperatori romani
Galerio si arruolò nell’esercito romano durante il regno dell’imperatore Aureliano, intorno al 270 d.C. Grazie alla sua abilità con le armi, salì rapidamente nella gerarchia militare. Poiché possedeva qualità eccezionali, Galerio si avvicinò agli imperatori romani.
Diocleziano, imperatore di Roma nel 284 d.C. si accorse subito di Galerio, divenendo così comandante della guardia personale dell’imperatore, con il titolo di prefetto del pretorio. Il Daco riesce a guadagnarsi la fiducia dell’imperatore, diventando amministratore della provincia, trattandosi della Scizia Minore.
La vittoria più importante
In questa zona Galerio combatté innumerevoli battaglie e nel 293 d.C. viene inviato per reprimere la rivolta in Egitto. Dopo le sue numerose vittorie, riceve i titoli di Tebaico e Aegizico. La vittoria più significativa sarà però quella in Persia, contro i Sassanidi.
Galerio era spinto dall’ambizione di diventare imperatore romano
Per perseguire il suo interesse e guadagnare ulteriormente la fiducia di Diocleziano, Galerio lasciò la moglie e sposò la figlia dell’imperatore. Galerio era spinto dall’ambizione di diventare augustus, cioè imperatore.
Dopo la morte di Diocleziano nel 305 d.C., il suo sogno si avverò e regnò fino al 311 d.C., pienamente coinvolto nella politica dell’impero. Durante il suo regno applicò misure di austerità ai romani, aumentando le tasse, come una sorta di vendetta nei confronti dei suoi antenati.
Lancantiu scrisse anche che Galerio voleva fondare un impero dacico invece di quello romano, il che fu un vero shock sia per il Senato che per il popolo.
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