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Perché i bambini ridono? Non è sempre perché sono felici, dice l’esperto

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I bambini iniziano a ridere dal quarto mese.

I bambini sorridono e ridono ancor prima di imparare a parlare. I genitori possono sentire la prima risatina tra il terzo e il quarto mese del bambino. E risate tra i cinque e i sei mesi.

E anche se potresti pensare che il motivo della risata sia solo pura gioia, non è del tutto così. Studi scientifici dimostrano che nelle risate dei bambini c’è qualcosa di più della gioia o dell’allegria. E la risata degli adulti è altrettanto complessa.

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In un precedente studio sul significato della risata negli adulti, il neonatologo e pediatra italiano Carlo Valerio Bellieni dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Siena ha concluso che si tratta di una risposta evolutiva a qualcosa di confuso o inaspettato.

“È un segnale forte per noi e per gli altri che la potenziale minaccia è in realtà innocua”, aggiunge.

Sulla base di questa ricerca, si è concentrato sulle risate di neonati e bambini nell’ultimo studio che ha pubblicato sull’Italian Journal of Humor Studies.

È stata dimostrata una stretta connessione con lo sviluppo del cervello e della personalità. I bambini ridono per ragioni molto diverse a diversi stadi di sviluppo, molto prima che riescano a comprendere concetti astratti come giochi di parole, una battuta finale o persino il linguaggio.

I benefici della risata

Bellieni spiega sul sito web di esperti The Conversation che la risata nasce dalla nostra capacità di comprendere e giudicare inconsciamente le incongruenze in uno scherzo o in un’azione. È una reazione al passaggio momentaneo tra stupore e comprensione.

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“La risata negli adulti segnala quindi il passaggio di una minaccia o di una paura, sia per noi che per chi ci circonda. Questo è anche il motivo per cui i bambini, e molti adulti, ridono sulle montagne russe o in situazioni simili invece di piangere per la paura. Passano dallo stupore e dall’orrore alla comprensione,” dice, sottolineando che la risata è un segnale di questa transizione.

Diversi studi dimostrano che questo processo è il meccanismo della commedia di successo, in particolare della commedia fisica.

Questo meccanismo fu descritto per la prima volta dal filosofo francese Henri Bergson, che lo spiegò nel 1900 in connessione con il concetto americano di grottesco.

“L’elemento ridicolo… consiste in una certa rigidità meccanica, proprio laddove ci aspetteremmo nell’uomo un’ampia adattabilità e una vivace malleabilità”, scrive.

I bambini imparano a ridere

La risata arriva non molto tempo dopo la nascita. Secondo Bellieni i bambini imparano a ridere perché vogliono imitare i genitori e ottenere da loro le lodi.

“All’inizio i bambini imparano tutto così: attraverso l’imitazione e la conferma degli adulti che li circondano”, spiega.

 

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Giannini
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