Le domande sulle impressioni che le persone provano, tra la vita e la morte, suscitano sempre accese discussioni e altrettanto acceso interesse. Un gruppo di scienziati dell’Università di New York ha studiato fenomeni simili sui gemelli in Europa e negli Stati Uniti. I partecipanti allo studio hanno subito un arresto cardiaco e sono stati riportati in vita. In questo modo è stato possibile condurre il più ampio studio sulla questione della vita dopo la morte.
Gli scienziati hanno scoperto che la coscienza di una persona continua a funzionare dopo la morte clinica. Molti dei volontari studiati hanno descritto come osservavano i medici e gli infermieri mentre cercavano di salvarli, hanno riprodotto i dialoghi dei medici intorno a loro e hanno riferito dettagli che semplicemente non potrebbero essere compresi in nessun altro modo.
Successivamente questi dati sono stati confermati dal personale medico che ha eseguito la manipolazione. Ad esempio, le persone potevano riferire ciò che dicevano medici e infermieri, anche se i pazienti stessi all’epoca erano già considerati clinicamente morti ed erano certamente incoscienti. I pazienti ricordavano questi dialoghi con tutti i più piccoli dettagli.
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È difficile spiegare come ciò sia potuto accadere. Una volta che il cuore smette di funzionare, tutti i riflessi del cervello scompaiono. La corteccia cerebrale è responsabile del processo di pensiero e di elaborazione delle informazioni provenienti da tutti e cinque i sensi e la sua attività viene completamente interrotta quando una persona muore. Ma le informazioni ottenute suggeriscono che dopo la morte clinica nel cervello alcuni processi continuano. I ricercatori cercheranno presto di spiegare questo fenomeno.
