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“Così ho vinto la depressione”: confessano 4 donne che hanno combattuto il mostro della depressione

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La depressione è una malattia che colpisce una grande percentuale di persone in quanto non discrimina e può “colpire” chiunque. Di solito la prima cosa che viene in mente è l’immagine di una persona che non vuole alzarsi dal letto oppure è depressa e perennemente triste. Purtroppo, però, la depressione ha molti volti e può nascondersi anche dietro un sorriso. Allora come si può combattere questo problema! Oltre a un buon psicoterapeuta, ci sono altri modi che possono aiutare, come quelli di alcune donne che sono riuscite a sconfiggere l’insidiosa malattia.

Ho scritto i miei pensieri su un quaderno, che ho chiamato il “quaderno dei pensieri”.

“Quando mio figlio aveva 3 anni, ho avuto il mio primo episodio depressivo. Non volevo mangiare, dormire o fare il bagno. Pensavo di essere una moglie inutile e provavo un senso di colpa del tutto ingiustificato nei confronti di mio figlio: “merita una madre migliore” oppure “con me come madre si romperà sicuramente con me psicologicamente”. La situazione è arrivata a un punto morto e ho chiesto il parere di un medico specialista. Mi ha detto di fare piccoli passi e di fare cose che mi rendessero felice. È così che ho iniziato il “quaderno dei pensieri”. Scrivevo ogni giorno quello che facevo, ma anche le mie decisioni e poi le rileggevo. Mi sono reso conto di quanto mi abbia aiutato a organizzare i miei pensieri. Ora stavo trovando soluzioni da solo e conoscendo di nuovo me stesso. Sono passati 10 anni da allora e non ho smesso di scrivere. È come se avessi chiuso lì dentro tutte le mie ansie e le mie paure.” K. 46 anni.

Ho smesso di posticipare la sveglia

“C’è stato un tempo in cui sapevo che se non mi fossi alzata subito dal letto, sarei rimasta lì tutta la notte a fissare il soffitto. I pensieri negativi mi hanno sopraffatto e mi hanno riempito di paura, insicurezza e senso di colpa. L’unica cosa che potevo fare per scrollarmeli di dosso temporaneamente era dormire. Potevo dormire per ore infinite, eppure avevo un lavoro, un partner e amici che mi amavano teneramente. La verità è che fino ad oggi non sono stata da uno psicologo. Non sono ancora pronto. La soluzione al mio problema è stata data dalla sveglia e dalla routine quotidiana. Appena sento il rumore mi alzo in piedi, mi butto direttamente nella doccia e poi mi metto al lavoro. Trascorro del tempo con le persone che amo e rifletto quotidianamente su ciò che ho. Mi ha aiutato molto finora.” R. 30 anni.

Ho eliminato l’alcol e altri abusi come le sigarette e ho iniziato a correre

“L’alcol e le sigarette mi hanno sempre aiutato a rilassarmi dallo stress e a dimenticare i brutti pensieri. Come ogni tipo di abuso, il loro utilizzo amplifica sia le emozioni positive che quelle negative. Così, vedendomi letteralmente affogare in un cucchiaio d’acqua e vivendo quotidianamente nell’autocommiserazione, mi sono rivolto ad uno psicologo. Le nostre discussioni mi hanno aiutato molto e ho visto una grande differenza quando ho deciso di rinunciare all’alcol e alle sigarette. Quando sentivo quella tensione al petto e sentivo che tutto intorno a me stava cadendo a pezzi e non avevo l’intorpidimento del vino e della nicotina nel mio corpo a calmarmi, ho trovato la mia pace nella corsa. I miei pensieri si sono schiariti e mi sono sentito meglio. » B. 36 anni.

Organizzavo costantemente gite e cose per me stesso

“I giorni peggiori sono i fine settimana, perché poi ho molto tempo per me e davvero le ore passano così lentamente che mi fanno sentire come se stessi morendo lentamente in una cella di prigione. Sono divorziato da 5 anni e mia figlia di 7 anni trascorre i fine settimana con suo padre. Rimasi chiuso nel nostro appartamento per molto tempo, piangendo, mangiando e odiandomi. Un amico psichiatra mi ha suggerito di sfruttare questo tempo libero organizzando uscite e attività solo per me. Ma tutti sanno, anche quelli che non soffrono di depressione, quanto sia facile posticipare gli appuntamenti con la propria migliore amica o con le persone che sai che non ti fraintenderanno. Così ho iniziato a organizzare uscite con persone meno intime che ero troppo imbarazzata per annullare, e mi sono anche iscritta a un corso di ceramica. A poco a poco, questa routine ha reso la mia vita quotidiana più sopportabile e grazie alle nuove persone che ho conosciuto, sono arrivata e ho iniziato ad dedicarmi ad altri hobby. Mi ha davvero aiutato molto. Mia figlia scherzando dice “la mamma non sta seduta da una parte” e mi sento davvero molto orgogliosa. S. 38 anni.

*Informazioni da womenshealthmag.com

Fonte: mama365.gr

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Giannini
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